Di cosa si occupa il terapista occupazionale?
La terapia occupazionale prende in carico in senso olistico la persona con disabilità o altre condizioni, tra cui l’autismo. Nella pratica, il terapista occupazionale aiuta il/la paziente a sviluppare, recuperare e mantenere le abilità necessarie per svolgere attività significative per se stesso/a. Questo processo include anche le abilità sociali e comunicative necessarie per rapportarsi in modo appropriato con gli altri e la propria rete sociale.
Il processo di terapia occupazionale comincia dalla comunicazione diretta con la persona e/o con i famigliari, finalizzata a individuare e comprendere i bisogni individuali della persona. Si prendono in considerazione le abilità fisiche, sensoriali, emozionali e cognitive prima di sviluppare degli obiettivi realistici e un piano di trattamento coerente. Il terapista lavora poi nel breve, medio e lungo termine, aiutando la persona a progredire verso gli obiettivi stabiliti.
Il ruolo del terapista occupazionale nell’autismo
Nell’autismo il terapista occupazionale mira a sviluppare le abilità di regolazione e autoregolazione delle emozioni e degli impulsi e a migliorare le capacità comunicative e partecipative della persona.
Quando il terapista occupazionale lavora con una persona autistica prende in considerazione, valuta e sostiene le seguenti abilità:
- Sociali: interazioni con gli altri, regolazione emotiva, desiderio di spazio personale, contatto oculare, aggressione.
- Comunicative: verbale, non-verbale (CAA)
- Cognitive: livelli di attenzione, resistenza
- Sensoriale: risposta agli stimoli, percezioni sensoriali
- Motorie: postura, equilibrio, manipolazione di piccoli oggetti e prese fini in generale.
Possibilità di intervento del Terapista Occupazionale:
- Miglioramento dell’integrazione sensoriale e utilizzo di strategie sensoriali
È presente inoltre una stanza per le attività di gruppo dove svolgere attività e giochi motori, laboratori teatrali e molto altro.
- Supportare lo sviluppo emozionale e la strutturazione di strategie e programmi di auto-regolazione emotiva
- Organizzare gruppi di pari finalizzati a sviluppare partecipazione sociale e giochi di gruppo
- Sviluppare le routine della cura del sé (gestione dell’igiene, alimentazione, s/vestizione ecc..) aiutando a navigare e renderla comprensibile e prevedibile, migliorando le abilità motorie necessarie per portarle a termine.
- Lavoro sullo sviluppo motorio delle prese fini e grossolane, coordinazione motoria.
(Qui, secondo me, come pubblicità anche delle nostre peculiarità foto delle shoe box che stanno in sede)
Utilizzo di approcci cognitive finalizzati al rinforzo e al mantenimento di comportamenti adeguati
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